Forse non lo immaginate ma noi dentisti siamo professionisti della salute che spesso hanno a che fare con i primi segni dello stress (sia nostro che dei nostri pazienti, a dire il vero!). Dolori articolari della mandibola, dolori cervicali, usura dei denti e piccole o grandi fratture, fastidi alla punta della lingua, afte, mobilità dentarie, retrazioni delle gengive sono tutte cose di comune rilievo in uno studio dentistico, alla base delle quali spesso c’è lo stress.
Ecco un semplice esercizio per aprire un piccolo canale di comunicazione col vostro subconscio. Vi potrebbe far risparmiare il costo di una capsula o di una placca di svincolo. A qualcuno potrà sembrare una fesseria, ma provateci qualche volta… male non vi farà.
Un esercizio anti-stress
NB: Esula dai compiti e dalle competenze dell’odontoiatra la gestione dei problemi psicologici dei suoi pazienti ma qualche piccolo consiglio mi sento autorizzato a darlo. Sicuramente ognuno dovrà un po’ adattarlo a se stesso perché la mente di una persona è differente da quella di un altro.
Bene… prendetevi 5 minuti da soli, mettetevi seduti belli comodi al silenzio e con gli occhi chiusi e “sentite” il vostro respiro… respirate con la pancia, non con le spalle, solo con la pancia. Ci si riesce, e non fate battute! Respirate a fondo e lentamente.
Cominciate a immaginare una grossa pentola piena di acqua che inizia a bollire e “guardatela” bollire sempre più forte… Immaginate che nell’acqua siano immersi dei nastri sottili, bianchi su cui sono scritte delle parole… continuate a guardare e chiedetevi quale sia il problema — ce n’è sempre uno, tanto.
Lasciate la mente sgombra il più possibile e vedrete quei nastri bianchi affiorare sinuosi sul pelo dell’acqua tra le bolle e il vapore. Li vedrete scorrere lenti con su scritto qualcosa… riuscirete a scorgere delle parole che avranno un significato. Continuate e non scoraggiatevi se avrete l’impressione di non percepire nulla.. ci sono cose che la nostra mente conscia non riesce ad accettare e quindi le prime volte avremo difficoltà a capirle. Ripetete l’esperienza ma cominciate anche a chiedere a voi stessi quali siano le soluzioni possibili. Anche quelle vi appariranno, alcune accettabili, altre meno (non ammazzate la gatta perchè è in calore e non vi fa dormire, insomma!). Date modo al subconscio di lavorare per voi e di aprire dei canali di comunicazione che non passino per il vostro bruciore di stomaco o la frattura di qualche dente.
E buona dormita se, guardando l’acqua e il vapore, sarete scivolati nel sonno… vi sveglierete stando meglio e, magari, con la soluzione e qualche centinaio di euro risparmiati da spendere in una vacanza!
Perché lo stress si manifesta anche in bocca?
Il meccanismo è complesso e per spiegarlo userò degli esempi in modo colloquiale, come faccio alla poltrona col paziente che mi pone la stessa domanda.
Ad esempio, quando camminiamo per andare a pagare una bolletta in banca e pensiamo a cosa ci manca in frigo, a quanto abbiamo speso di luce, al rinnovo della patente, c’è anche nostro figlio che ha litigato con la ragazza e vorremmo fargli passare qualche giorno di vacanza per farsi passare la ‘botta’, e che cavolo avrà da dirsi con quel maledetto telefonino che guarda di continuo a pranzo, prima o poi glielo affogo nel water, sì, bella fesseria così poi devo pure chiamare l’idraulico e ci manca solo questa… ufff.
Bene, questa è la parte conscia della nostra mente.
Mentre state ‘sragionando’ con la vostra parte conscia in realtà avete attraversato la strada, sceso e salito i marciapiedi, evitato la cacca di un cane (magari pensando che gliela vorreste lasciare davanti casa sua al padrone e giù… un bel fiotto di bile), preso la macchina e guidato in modalità automatica per 5 minuti, guardato allo specchietto se avete i capelli a posto, chiuso l’auto e cercato le chiavi di casa… tutto questo senza neanche accorgervene. Questo, invece, è stato tutto affidato alla parte inconscia della nostra mente che ha lavorato in background, nascosta alla vostra parte conscia. Perchè è proprio così che lavora l’inconscio: in background, in secondo piano, di nascosto ma continuamente per trasformare i segnali che raccoglie dal mondo circostante in sensazioni, stati d’animo ai quali adegua il nostro corpo attraverso sostanze come il cortisone o l’adrenalina: tutto il sistema immunitario od ormonale.
Ma anche questa parte della nostra mente ha i suoi limiti e quando si satura cerca di smuoverci allo scopo di affrontare i disagi e superarli.
Quando non riusciamo a superare il problema compare lo stress
Il cortisone rilasciato a lungo riduce le difese immunitarie, danneggia lo stomaco e assottiglia la pelle che diventa sempre più delicata e irritabile, così come le mucose, l’adrenalina mantiene alta la pressione del sangue e accelerato il battito cardiaco. La tensione nervosa vi chiude sempre di più in un mutismo angustiante mentre la lingua viene spinta a lungo contro i denti serrati. Mangiate sempre più in fretta tanto da sentire il rumore dei vostri denti che sbattono, a volte scheggiandosi a livello degli incisivi, il che irrita la punta della lingua. I muscoli del collo e della mandibola si contraggono, dormite poco e male e spesso ‘arrotate’ i denti nel sonno usurando le guide che dovrebbero tenerli in posizione corretta, mangiate male e digerite peggio, calano rapidamente gli antiossidanti nel corpo esponendovi all’azione dannosa degli inquinanti, fumate sempre di più e avete sempre più spesso dolori addominali.
Vi accorgete poi di serrare i denti anche mentre siete al lavoro o state aspettando l’autobus. La mandibola fa rumori durante la masticazione o quando sbadigliate, i denti cominciano a darvi l’impressione che non tocchino più bene perché il bruxismo vi avrà appiattito l’anatomia dei denti togliendovi quei punti di riferimento (cuspidi e fossette) che servono al cervello per sapere che i denti sono chiusi in posizione stabile. Peggiorerà il bruxismo perché la mancanza di questa stabilità vi porterà a ricercarla spostando di continuo i denti che invece ‘pattineranno’ su superfici sempre più lisce. Avrete una sensibilità al freddo sempre maggiore e vedrete le vostre gengive ritirarsi scoprendo le radici (non si sa bene il perché, una ipotesi è che il dente si comporti come una pietra piezoelettrica con la formazioni di flussi di elettroni che irriterebbero la gengiva allontanandola). I colletti dentali si usurano a “colpo d’unghia” peggiorando la sensibilità.
Finché, un giorno, vi si frattura un dente e a quel punto andate dal dentista che vi guarda in bocca vedendo i segni di tutto questo e vi dice:
Stai bruxando, serri forte i denti e per questo li spiani. Hai i segni di un forte stress, possiamo mettere un bite ma, se non intervieni sulla causa, non ti servirà a molto, anzi… togliendoti la possibilità di scaricare un po’ di stress serrando i denti potrebbe peggiorarti il mal di stomaco…
C’è una legge comune in fisica che dice che un sistema isolato non può automisurarsi, più o meno. Cioè se siete seduti in treno vicino ad un altro passeggero e i finestrini sono chiusi e le tendine serrate e avete le cuffie con una bella musica che copre tutto, avrete la sensazione di essere fermi ma in realtà andrete a 200 km/h (NdA: sì, lo so, non è un treno italiano; altro che Grandi Opere, mi basterebbe arrivare a Bologna in orario!). Allo stesso modo, se vi isolate dal vostro subconscio non riuscite a vedere quanto velocemente viaggiate verso un burrone emozionale. E se il vostro medico, il vostro cardiologo o il vostro dentista o vostra suocera vi appare nel treno con la divisa da controllore per dirvi «Ehi, stai andando nella direzione sbagliata!» forse sarebbe il caso che vi toglieste le cuffie, apriste la tendina che copre il finestrino e guardaste fuori.
Farsi aiutare da qualcuno esperto (e non sto parlando necessariamente del dentista) non è segno di debolezza ma di forza interiore.
Grazie… è perfetto e ne avevo bisogno.