Come si mantengono gli impianti dentali? L’errore più comune è quello di pensare che un impianto dentale difficilmente possa ammalarsi. Uno studio europeo, di cui ha fatto parte l’università di Pisa, conferma che non solo gli impianti dentali sono soggetti a usura, ma anche allo sviluppo di vere e proprie condizioni patologiche. La salute di un […]
Implantologia
L’implantologia è quella branca della odontoiatria che permette di inserire chirurgicamente delle viti di vari materiali nell’osso del paziente. Queste viti guariranno in tempi più o meno lunghi (ma comunque nell’ordine di tempo di 6-12 settimane) legandosi all’osso naturale e potranno essere utilizzate come delle radici di dente su cui poi appoggiare delle protesi fisse o mobili ma molto stabili. Il legame all’osso si chiama Osteointegrazione e viene verificato solo al termine del periodo di guarigione. Anche se raramente potremo infatti avere una Fibrointegrazione (cioe’ la vite al termine della guarigione si può svitare come una vite nel legno) che una volta era accettata sfruttando per la stabilità i diversi assi degli aghi o delle viti che venivano poi fissati tra di loro e quindi non si sfilavano più. Oggi si preferisce la osteointegrazione ed è quella che io verifico con una chiave apposita al termine della guarigione.
Già nella antichità si tentava con scarso successo di sostituire i denti mancanti: si sono trovati teschi con delle conchiglie incastrate nell’osso dei denti estratti e alcune si fissavano. Ma è solo dagli anni 50-60 che si è iniziata la moderna implantologia.
Le viti possono essere in vari materiali ma prevalgono quelli di titanio. Solo in Italia ne vengono prodotti oltre 300 tipi e marche diversi.
Nonostante i timori sempre presenti nel paziente, le tecniche chirurgiche che utilizzo garantiscono una seduta completamente indolore. Dopo l’inserimento dell’impianto possono esserci alcuni giorni di gonfiore o di disagio, raramente di dolore, controllati dalla copertura antibiotica e antidolorifica iniziata già prima dell’intervento. Una seconda seduta al termine della guarigione permette di scoprire la testa dell’impianto, di verificare l’osteointegrazione e di iniziare la veloce riabilitazione protesica. La durata dell’impianto è paragonabile a quella del dente naturale ed è ugualmente condizionata dalle cure che ha il paziente per l’igiene dentale. Se rimane placca intorno all’impianto il paziente lo perderà in qualche anno. E’ quindi indispensabile fare dei controlli periodici dal dentista allo scopo di valutare la salute del cavo orale e l’igiene. Non esistono i rigetti ma a volte non si raggiunge il successo implantare per cause che possono dipendere dal dentista, dall’impianto e dal paziente. Non tutti i pazienti possono fare impianti dentari e non tutti gli impianti vanno a buon fine.
L’applicazione della protesi sull’impianto può essere fatta contestualmente all’inserimento della vite (impianti a carico immediato) o possono essere differiti al termine della guarigione. Inoltre l’inserimento della vite può essere fatto lo stesso giorno dell’estrazione dentaria (impianti post-estrattivi) o dopo 2-3 mesi.
Libero professionista dal 1991 nell’odontoiatria generale, ho alle spalle oltre 10’000 interventi di varia difficoltà, oltre 1000 impianti inseriti negli ultimi 12 anni con una percentuale di successo personale del 98% .
Protesi su impianti dentali a carico differito o immediato, singoli impianti dentali anche post estrattivi, protesi fisse su 4 o 6 impianti.
All on four, All on six: sono protesi fisse da applicare in poche ore su 4 o 6 impianti dentali. ATTENZIONE, le protesi immediate di questo tipo sono SEMPRE da considerarsi provvisorie sebbene possano stare in bocca anche per anni.